Acri - Guida Turistica

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.: ACRI
 Acri è un comune di 23.190 abitanti della provincia di Cosenza, ai piedi della Sila; é definito terra di santi, poeti ed eroi.
 Diede i natali al Beato Angelo D'Acri, al quale é intitolata la Basilica che si erge nell'antico rione dei Cappuccini, dall'ordine dei frati che abitano nel contiguo convento. Fu la patria dello scrittore Vincenzo Padula, conosciuto come il prete rosso, uomo di cultura e autore di opere in vernacolo e in italiano, e fu il luogo da cui partì Gianbattista Falcone, eroe scomparso nella battaglia di Sapri; fu la patria dei fratelli Sprovieri: Vincenzo, patriota ed eroe garibaldino, con il grado di colonnello, fu poi senatore del regno, prese parte ai moti del 1847-48 e seguì Garibaldi nel 1862, fu comandante in Trentino del 6° Reggimento Volontari; Francesco fu deputato, senatore a vita e giurista dal 1819-1874. Fra i vari personaggi illustri dela città, spicca Vincenzo Julia Acri (1838-1894), poeta, filosofo e letterato: si ispirò a Ferdinando Balsamo (suo zio), di educazione religiosa e iniziato agli studi di giurisprudenza. Vincenzo, di idee liberali, fu sospettato di cospirazione antiborbonica, fu amico di Giovan Battista Falcone, e fece parte del "Vernacolo Di Acri" nel 1808. Fu la patria del "Venerabile" Monsignor Francesco Maria Greco (1857-1931) e della "Serva di Dio" Suor Maria Teresa De Vincenti (1872-1936) Acri,fondatori dell'ordine religioso Suore Piccole Operaie dei Sacri cuori di Gesù e Maria.
 Le origini della città di Acri sono state a lungo dibattute tra gli studiosi e in generale attribuite agli Osci, sostituiti più tardi da Bruzi e Lucani. Tuttavia, gli scavi archeologici, condotti a partire dal 1998[1], hanno permesso il rinvenimento,ad opera della locale associazione A.C.R.A., alle pendici del "colle Dogna", proprio in prossimità dell'attuale centro storico, di un consistente insediamento. I materiali sono stati datati nella fase più antica dell'Eneolitico (3500-2800 a.C.), con somoglianze alla facies di [[Laterza], mentre la fase più recente è relativa ad un momento più avanzato del Bronzo Antico (2800-2100 a.C..), simile per alcuni aspetti alla facies di Cessaniti-Capo Piccolo e quasi uguale alla facies di Palma Campana.(estratto dal XXXVII RIUNIONE scientifica della preistoria e protostoria in Calabria),"L'evoluzione del deposito può essere così riassunta:al di sopra di una potente serie di livelli colluviali,con scarsissimi indizi di antropizzazione,compaiono chiare tracce di frequentazione e di insediamento(complesso inferiore);dopo l'abbandono dell'abitato,si assiste ad una nuova scorrimento dal monte che,con il degrado dei piani di occupazione formano Us 8 In Us 10 è riconoscibile una pausa dei piani di frequentazione e di occupazione non meglio definibile,quindi il sito in oggetto ad una nuova forma di frequentazione risultante in depositi secondari,di origine prossimale(complesso superiore),alcuni indizi fanno pensare a reperti di origine funeraria,ma non può essere esclusa la pertinenza abitatitiva continuativa.